Avevo iniziato ad osservare alcune case da fuori. Quelle che mi colpivano non avevano elementi caratterizzanti particolari e non sapevo davvero spiegarmi il motivo di tale preciso interesse. Poi ho cominciato a dare spazio al desiderio inconscio di violare quei luoghi.
Quasi mai agisco immediatamente: osservo senza farmi vedere, giro attorno, faccio finta di telefonare o di interessarmi a qualcosa al bordo della strada. Magari capita che me ne vado, per poi tornare qualche giorno dopo. Non so mai come iniziare. Mentre guardo da fuori comincio a parlare dentro la mia testa, in silenzio, abbozzando un discorso, un tentativo di approccio. Poi, all’improvviso, quando succede, il mio pensiero si sgancia da tutto quello che ho attorno. E’ in quel momento che mi muovo, suono il campanello o busso alla porta, mi presento e chiedo se posso fotografare la casa.
Se l'azione ha modo di svilupparsi trovo dei complici e raccolgo le prove dell'intrusione. Le immagini quindi cominciano così, con la violazione di un limite, di uno spazio, di un'intimità, ma prima di tutto con la violenza che mi rivolgo contro forzandomi all'azione, in bilico tra l'imbarazzo, la paura e il desiderio di verificare la corrispondenza di quanto ho immaginato con ciò che troverò.
Andata e ricordo - souvenir de voyage
MART Museo d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto
22 giugno - 8 settembre 2013


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