CON TE E CONTRO TE - 8 luglio 2015, Galleria Punto Arte Beneandante - Portogruaro, Venezia
Amando il mondo che odio nella sua miseria sprezzante
e perso per un oscuro scandalo della coscienza
lo scandalo del contraddirmi
l'essere con te e contro te
con te nel cuore in luce
contro te nelle buie viscere
del mio paterno stato traditore
P.P. Pasolini da "Le ceneri di Gramsci"
Amando il mondo che odio nella sua miseria sprezzante
e perso per un oscuro scandalo della coscienza
lo scandalo del contraddirmi
l'essere con te e contro te
con te nel cuore in luce
contro te nelle buie viscere
del mio paterno stato traditore
P.P. Pasolini da "Le ceneri di Gramsci"
Siamo misura di tutte le cose, di ogni cosa e del suo contrario. Ideologia, politica, vivere implicano dei compromessi. Quando l'ideologia si fa politica il passaggio genera squilibrio. Pasolini sembra suggerire una disarmante sconfitta dell'ideologia e della purezza del pensiero in favore del compromesso conseguente al fare politica.
Ci dice “sono d'accordo con te ma non lo sono, ti amo e nello stesso tempo ti odio, mi amo e mi disprezzo”
Declino il ragionamento su di me, sullo stato dell'arte, sull'arte, sul suo sistema, sull'artista. Sono con me quando penso, agisco, produco liberamente, senza vincoli o premesse. Sono contro di me quando mi relaziono con il sistema dell'arte in quanto arte e sistema dell'arte necessitano una dell'altro pur generando un inevitabile conflitto.
Quello che mi sento di fare è dare corpo a questo pensiero attraverso un'azione. Produrrò una fotografia. Scatterò una foto al buio. Al buio artificiale della camera oscura. Otterrò un negativo trasparente e successivamente una stampa completamente nera, la massima densità possibile per una stampa fotografica, la massima informazione restituibile. Così io ti dico tutto, tutto il dicibile che posso dirti, e per dirti tutto devo mostrarti il nero nel quale tu non leggerai nessun soggetto, nessuna informazione precisa o generica ma solo tutta l'informazione possibile.
Ci dice “sono d'accordo con te ma non lo sono, ti amo e nello stesso tempo ti odio, mi amo e mi disprezzo”
Declino il ragionamento su di me, sullo stato dell'arte, sull'arte, sul suo sistema, sull'artista. Sono con me quando penso, agisco, produco liberamente, senza vincoli o premesse. Sono contro di me quando mi relaziono con il sistema dell'arte in quanto arte e sistema dell'arte necessitano una dell'altro pur generando un inevitabile conflitto.
Quello che mi sento di fare è dare corpo a questo pensiero attraverso un'azione. Produrrò una fotografia. Scatterò una foto al buio. Al buio artificiale della camera oscura. Otterrò un negativo trasparente e successivamente una stampa completamente nera, la massima densità possibile per una stampa fotografica, la massima informazione restituibile. Così io ti dico tutto, tutto il dicibile che posso dirti, e per dirti tutto devo mostrarti il nero nel quale tu non leggerai nessun soggetto, nessuna informazione precisa o generica ma solo tutta l'informazione possibile.
La metto in cornice ma l'appendo con la parte della fotografia girata verso il muro. Tu vedrai il retro della cornice, il retro della foto con il mio nome, il titolo, la tecnica usata, l'anno. Userò la fotografia, il suo codice, il suo sistema espositivo contro di me e contro di te. Contro di me perché non mostrandoti il contenuto formale del mio lavoro mi negherò una possibile soddisfazione, contro di te perché non vedrai il contenuto formale del mio lavoro. Quello che otterrò nonostante tutto è compiacermi dell'essere contro me e contro te. Il resto non è altro che una questione di reciproca fiducia.